Siamo andati
a pesca di stelle
nell’alba fresca
del tuo mare.
Guizzi di luce
mescola l’onda:
il tremulo riflesso
del tuo cuore.
Siamo andati
a pesca di stelle
nell’alba fresca
del tuo mare.
Guizzi di luce
mescola l’onda:
il tremulo riflesso
del tuo cuore.
Una lastra di rame
appiattito il mio cuore
acidato dal sole
e dal tempo che va.
Sempre corre la strada
più lontano da te…
La mia fuga sul lago
di ghiaccio di pianto
scivolando le curve
a sfidare il destino.
Gabbiani di neve
a larghe falde
solcano un cielo
che la notte fa nero
palpitando in un volo
felpato. Solitudine
senza eco. Tremori
come alberi vestiti
di gemme d’inverno…
… Ti lascio la radio accesa
così non resti sola…
Queste le tue parole,
la soluzione spiccia
per il freddo nel cuore.
Poi chiudi la porta
e io spengo tutto,
scendo nel vuoto
e mi metto a gridare.
Nota: Per illustrare questa mia atmosfera interiore, ho indegnamente operato il fotomontaggio di un volto femminile distorto sul celebre, splendido quadro “L’urlo” di Edvard Munch.
Dove cercherò la tua anima
non sarà un luogo grande.
Non la tua vecchia casa
calpestata da passi stranieri,
tradita dalla necessità
di andare.
Né la mia,
anche se certe sere
respiro la tua fatica
salendo le ripide scale
e se quando è festa
il posto a capotavola
è ancora tuo
per poter brindare.
Ti sto cercando
tutti i giorni
nell’anello della forza,
di cui mi adorno
per sentir pulsare
il rosso rubino
del tuo indomito cuore…
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