Oggi mi ritrovo
sul far della sera,
con le mani vuote
e le unghie spezzate.
Ho lavorato, lo sai,
(io non so stare ferma)
ma mai in proporzione
dell’immensa stanchezza
che mi urge da dentro.
E allora i pensieri
diventano neri,
stonando, ma tanto,
con la dolcezza dell’ora.
Estremo languore,
che, in altri tempi,
sarebbe stato
preludio all’amore.
Ehi, mi è amara la vita,
in buona sostanza,
per questo tremendo
non sentirmi adeguata,
come quei poveri soldati
della Grande Armata,
nella campagna di Russia,
(se avessi dei dubbi,
sono contro la guerra)
che non avevano scarpe
per camminare.
Logoro il tempo,
scarpe senza suole,
logoro il cappotto,
e la pelle di sotto,
logoro tutto,
viene meno anche
lo sguardo curioso
del viaggiatore.
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