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Frutta e sale

By Poesia No Comments

Far valere la vita

è spenderla tutta

investendo al meglio

ogni giorno

quel che per quel giorno

ci è dato.

È poco? Spendi poco,

spendilo bene

compra la frutta,

mangiala tutta,

lascia giù

quel che è marcio.

È tanto?

Spendilo tutto

con piacere, per te

e per quelli che ami.

Offri il sole, il sorriso,

anche il dolore.

Sempre respira.

Non gridare. Respira.

Non piangere da vivo.

Ridi piuttosto del destino.

Costruisci ricordi

da voler ricordare

per te e per chi resta.

E comincia a baciare,

impara a sperare,

La speranza non è

una merce proibita,

anzi è il sale della vita…

 

Eternità senza Giudizio

By Poesia 2 Comments

Twins Bar di  Navacchio                                                                                        Foto di Silvia Cavalieri

 

Ci sarà un cielo pieno di fiori,

come quando la *dea vide il mondo

e lo volle tenere per sé.

Porteremo vestiti sottili,

per andare correndo sul mare

e volare nell’aria leggeri

e saremo belli per tutti,

pur essendo gli stessi di ieri

e la morte starà chiusa in un posto,

senza avere potere sul tempo

e vivremo così lietamente

che vorremo durasse per sempre.

 

*Mi riferisco qui alla dea del film “Dio esiste e vive a Bruxelles.”

 

Strix (gioco in R, prima che il caldo distrugga le ultime cellule cerebrali)

By Poesia No Comments

Rime ritmate

da vergini vorticanti,

per preghiera rotanti,

mentre rapsodi

ricuciono versi

per tramandare

sacre orali orazioni

ai posteri adoranti.

Serti, corone di fiori

stringono roride fronti,

strigili tergono

sudori e tormenti.

Trilla ternaria lirica

citaredo centenario

originario di Agrigento.

Strigi notturne gridano

ricantando la storia

di Agrios e Oreios

tremenda…

 

 

 

Tradimento dei tempi e del tempo

By Poesia 2 Comments

Fa molto male l’illanguidirsi dell’amore,

condivisione forzata

del cattivo umore

e discorsi dal tenore

ambulatoriale,

quando si aspetta,

però nessuno ha fretta,

godendo tutti

della rassegnazione

del mutuato in pensione:

Ci si raccontano i mali.

Questo dunque l’amore,

scandito da bucato comuni,

illusioni, fugaci strette

di grinzose mani.

E poi c’è un caldo epocale,

da telegiornale.

Proibito a noi uscire,

se non si vuol morire.

Una volta luglio

era il mese del mare.

Una spesa avvilente,

di qualità indecente,

la portano a casa

i grandi fornitori,

supermercati

e prodotti bacati.

Perché chi sta a casa

non vale, peggio per lui

se sta male!

Basta che possa mangiare…

Una volta a luglio

noi potevamo amare…

 

Un’estate a Traso

By Poesia 2 Comments

C’erano le lucciole

d’estate a Traso

nella tarda sera

e palpitavano nei prati

come le stelle in cielo.

Avevamo sepolto

lo sfalcio nelle fasce

a primavera

così il raccolto

prometteva bene.

A me piaceva nel tramonto

guardare illividire

il pomodoro

finché da rosso

diventava nero.

Alle spalle, intanto,

sbadigliava la casa,

aperta sempre

la porta di cucina.

C’era una cameretta

al primo piano,

dopo una giravolta di scale

a scricchiolare

ed il mio corpo lassù

bruciava di passione

che un amore finito

non spegneva.

Se mi affacciavo alla finestra

Il favillìo di stelle

mi graffiava il cuore

e mi sentivo nuda

e bianca e sola

e pronta mai

per ritornare.

 

Sopra un mazzetto funebre di Anthurium rosso

By Poesia No Comments

Il fiato della morte

posato suoi bei fiori…

Si spengono i colori

e presto sarà polvere

ogni corolla o foglia,

in triste metamorfosi

che muterà gli odori,

come di fieno o paglia

quando l’estate langue

di sete e pianti amori.

Tutto però è tranquillo,

avviene a poco a poco,

con una dose giusta

di inutile soffrire,

l’accartocciarsi appena,

in rughe dignitose,

il gambo che vien meno

e un giorno si rassegna

e a terra si consegna,

senza nessun rumore.

 

Panni sporchi

By Poesia No Comments

Una disperazione

marginale ai fatti…

Acquosi acquerelli,

liquami di prati

nella memoria

di un giugno prigioniero

di varie infermità.

Perché, se della vita

rimangono mansioni

sempre avvilite e lente

e mai le fruizioni…

…Colline di papaveri

per arrivare a Siena…

reca un sollievo nullo

pensare e mai andar.

Pendon budelli secchi

di antichi godimenti

su squarci di demenza

e altre amenità.

Divido in mucchi sporchi

i nostri panni sporchi,

secondo colore e tipo,

rincorsa da ossessioni

di inutili Maldive

dove non ritornar.

Si ammucchiano

i miei giorni,

un lungo funerale,

silente processione

di un lento medicato

languire e mai morir.

 

Pareidolia schiumosa

By Poesia No Comments

Faccia di gatto

nel tè del mattino

fra le schiumette

e i sospiri di fumo.

Buongiorno messaggio

di strani destini,

buongiorno felino

che appari così!

Sacro animale,

portale dei tempi,

l’oscuro universo

ora apri per me!

 

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