Non son riuscita a farlo mai,
neanche quest’anno.
E mi si è aggiunto ancora
un altro compleanno.
Ah, rinascessi sempre,
come le stagioni
e fossi, a primavera
già pronta a rifiorire,
come sopporterei l’inverno,
la noia, la paura
e tante cose ancora
che ora non voglio dire!
Dammi consolazione, caro,
regalami qualcosa,
io, come una bambina,
mi voglio risarcire
per quello che non torna
e sono stata buona!
WOW! sarebbe veramente bello rinascere come le stagioni..
Ciao. Mi piace questa tua poesia per quel tono caparbio e infantile – “da bambina buona”, come tu dici – che non vuole sentire ragioni/e, e pretende dal suo “caro” un risarcimento per quello che la vita comune ci toglie. Bel testo.
Grazie Donato del tuo commento… grazie di avere colto l’atmosfera dei lontani compleanni infantili, quando il regalo era “dovuto”” alla nostra bontà e alla nostra innocenza! 🙂