Abbiamo venduto
scampoli di vita
a poco prezzo,
ci è bastato un orecchio
di pietoso ascolto.
Ho venduto parole
alla mia fermata
sotto il portico nero
minaccioso di piccioni
e calcinacci sparsi
mentre aspettavo il bus(se).
Mi hanno venduto
funerali e i loro morti,
spese al mercato
messe dai greci,
e operazioni all’anca.
Si fa per solitudine
di vendersi così.
È stato in primavera
e poi d’inverno
e hanno saputo
che tu suonavi il piano
e che studiavi molto
ed è passato il vento
e tanto tanto tempo,
sei diventato grande
e io non esco più.
Bella…tanto
Ti ringrazio tanto, Francesco, e ti auguro una buona giornata
a parere mio la tua più bella in assoluto.
Amara e a tratti graffiante arriva come un pugno la percezione del tempo e del suo divenire, come se fossero lacrime i passaggi di sponde, come se il testimone passasse di mano dal vecchio tempo al nuovo tempo in una sorta di catarsi e nemesi. Bellissimi alcuni passaggi che rendono magnificamente il messaggio, uno su tutti : Mi hanno venduto funerali e i loro morti.
Poesia notevole. Complimenti Silvia!!!
Che splendide parole! Sono così contenta di essere riuscita a “passare” quello che provo! Grazie per il tuo commento così ricco di sensibilità. Buona notte!
Dio che bella amarezza !
Più malinconia che amarezza… Grazie gialloesse!