Com’era dolce, sorella,
parlarti di lui nel serraglio
e sognare le notti d’amore
che non ci furono mai.
E tu mi lavavi i capelli
e tiravi e piangevo e lisciavi
(e poi mi baciavi)
per renderli morbidi e belli
come la seta, dicevi,
e mi insegnavi a danzare.
Mi par di vedere quei giorni
e gli oli, i profumi, la frutta,
le risate innocenti, i candidi denti,
e l’ombra e le grate gelose
che ci celavano al sole.
Dov’è il nostro oriente, sorella?
Dove brilli, mia giovane stella?
(Disegno ispirato a un dipinto di P.Bouchard)
un bellissimo, delicato canto di sorellanza
baci
Grazie Rosa Velata!
Una poesia deliziosa come un sogno, ma il disegno è matita o carboncino? davvero molto bello.
Marco
Grazie Marco, pensavo alle atmosfere e ai sogni dell’ adolescenza. Avevo una versione”purgata” ma pregevole delle “mille e una notte” con magnifiche illustrazioni. Il disegno è davvero poca cosa! Fatto con una matita molto morbida, la 5B
Grazie ate Silvia, il disegno è poca cosa per te che hai il talento per farlo, io non saprei nemmeno da dove cominciare per dipingere un corpo di donna, forse con la mia reflex, ma non è la stessa cosa. Comunque è vero è una bella atmosfera.
Davvero bella nella sua apparente semplicità. Pina.