sarà una o slabbrata
con narici da clown triste
e occhi tondi spaventati
Quando la pietà del marmo
negherà al tuo chiaro sguardo
il mio sembiante disarticolato
di marionetta troppo magra
che nei vestiti larghi e stinti
esegue danze senza tempo
sulla solenne musica del vento
Quando dai nostri incontri
non privi di passioni
secernerai soltanto lacrime,
feconde di recise rose e viole
Quando mi mancheranno voce,
ispirazione, estro, sensi e tempo,
per convincerti ad amarmi,
allora mi vorrai, ma sarà tardi.
Nell’ ultima dimora a nulla valgono piagnistei e pene
Ci trasformerà pian piano in fantocci senza carne
Complimenti, Silvia ♥
Rodrigo
Grazie Rodrigo. Tutto vale finché siamo in vita, dopo è troppo tardi, quindi, come diceva Orazio… carpe diem!