Ti vedo, donna bionda,
quando apro la finestra
presto, ogni mattina.
Attraversi la strada,
butti la spazzatura,
ritorni. Intanto cerchi
le chiavi nella borsetta.
Con la schiena ben dritta
e gli stivali un po’sciupati
percorri la discesa
del garage
con i piedi divaricati,
un passo un po’ da ballerina.
“Chissà se danzerà,
la mia bambina?”
ti domandi pensando
al suo tutù di carnevale
e pensarlo ti fa male.
Leggo i tuoi versi e penso che quella donna bionda potresti essere tu. O forse no. Eppure, mentre la descrivi, penso che tu inconsapevolmente ci veda anche un pò di te stessa. Marco
In realtà mi ha ispirato una donna che passava per la strada, per il suo passo così caratteristico, per la sua fretta, per la sua aria assorta, ma, naturalmente, nei miei versi, c’è anche un pizzico di autobiografia.del tutto consapevole. 🙂 Grazie Marco!