Dai, andiamo a Venezia
io e te da soli. Ti ricordi?
Saziarci d’ali di piccioni,
io che ridevo, ma morivo, intanto,
di paura. E poi sgranare gli occhi,
tanto era l’incanto della laguna.
Un’emozione così grande
la bellezza, per il piccolo cuore,
che ti stringevo la mano,
per aver consolazione.
Stanotte ti ho sognato
e stavi molto male, babbo,
non l’ombra di un sorriso
sul tuo ultimo volto da ospedale.
Dai, facciamolo tornare,
il tuo sorriso,
vediamoci a Venezia,
quando vuoi andare…
Che bella…
Grazie, lulasognatrice!
🙂
Che bella, baci Silvia, buona serata! 🙂
Grazie Laura, buona serata anche a te!
<3
Bellissima!!! … Delicata e intensa.
Ti ringrazio in ritardo, marcoealtreparole. Da qualche giorno non accendevo il computer…
Molto bella… in particolare i versi riferiti al padre: “dai, facciamolo tornare il tuo sorriso, vediamoci a Venezia, quando vuoi andare”
un saluto 🙂
Ti ringrazio Rinaldo Ambrosia!
Un incantesimo. Grazie.
Sono io che ti ringrazio gialloesse!