C’è un vento tremendo, amore
che smentisce il sole.
Che sia caldo non importa,
frusta i ricordi, pungola il cuore.
Quante volte ho dormito
come un agnello mansueto
fra i tuoi zoccoli insonni
di stallone irrequieto?
Se si aprisse il recinto,
resa folle anch’io
dal fiato della vita
che, benché tardiva,
ancora spira,
fuggirei ventre a terra
oltre al verde dei prati,
oltre all’azzurro del cielo,
fino alle frange del tempo,
nubi bianche gelate,
appese all’orizzonte estremo.